Appalti: facoltativa l’iscrizione alle “White List”

Il Dpcm del 18 aprile 2013 istituisce le "white list" presso le prefetture, come previsto dalla Legge anticorruzione.

L'obiettivo è quello di contrastare l'illegalità nei settori più a rischio, cantieri dell'edilizia in primis seguiti da trasporti, smaltimento rifiuti e inerti. Quello della cosiddetta "white list" delle imprese è quindi un "elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa". 

Le aziende iscritte nell'elenco  non dovranno più fornire l'informativa antimafia per l'esercizio della relativa attività.

Infatti, tutte le imprese che intendono intrattenere rapporti contrattuali con la Pa o con altre imprese che hanno ottenuto appalti dalla Pa non devono risultare soggette a infiltrazioni della criminalità organizzata.

Le imprese, quindi, potranno iscriversi volontariamente e l'iscrizione durerà 12 mesi.

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