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Terre e rocce da scavo, in arrivo il nuovo regolamento di semplificazione
Il governo ha approvato definitivamente un regolamento per riunire in un testo unico le numerose disposizioni oggi vigenti sulle terre e rocce da scavo, abrogando nel contempo molte disposizioni, tra cui quelle del D.M. n. 161/2012.
Obiettivi
Secondo gli intenti del Governo, il nuovo regolamento, da attuarsi mediante DPR, dovrà semplificare la disciplina di gestione delle terre e rocce da scavo (TRS). Il provvedimento, approvato in esame definitivo dal Consiglio dei Ministri n. 30 del 19 maggio 2017, dovrà definire un quadro normativo di riferimento “completo, chiaro e coerente con la disciplina nazionale e comunitaria”, ai sensi dell’art. 8 del c.d. “Decreto Sblocca Italia” (D.L. n. 133/2014, conv., con modifiche, dalla legge n. 164/2014).
Gli obiettivi del provvedimento sono:
– risolvere le criticità riscontrate nel tempo sia dagli operatori che dai soggetti istituzionali preposti ai controlli,
– rafforzare la tutela ambientale e insieme la competitività delle imprese,
– rispondere in modo compiuto ai principi e agli obiettivi del processo verso un modello economico di tipo “circolare”.
Principali novità
Tra le principali peculiarità del provvedimento troviamo:
– la semplificazione delle procedure e la fissazione di termini certi per concludere le stesse, anche con meccanismi in grado di superare eventuali situazioni di inerzia da parte degli uffici pubblici (si dovrebbero, così, evitare i lunghi tempi di attesa da parte degli operatori per la preventiva approvazione del piano di utilizzo delle TRS da parte delle autorità competenti);
– procedure più veloci per attestare che le TRS soddisfano i requisiti stabiliti dalle norme europee e nazionali per essere qualificate come sottoprodotti e non come rifiuti;
– una definizione puntuale delle condizioni di utilizzo delle TRS all’interno del sito oggetto di bonifica, con l’individuazione di procedure uniche per gli scavi e la caratterizzazione dei terreni generati dalle opere da realizzare nei siti oggetto di bonifica;
– il rafforzamento del sistema dei controlli;
– la salvaguardia della disciplina previgente per i progetti o i piani di utilizzo approvati ai sensi, rispettivamente, dell’art. 186 del D.Lgs. n. 152/2006 o del D.M. n. 161/2012.
Inoltre, a differenza di quanto previsto dal D.M. n. 161/2012, il nuovo regolamento non include i “residui della lavorazione dei materiali lapidei” nella nozione di “terre e rocce da scavo”: questa “esclusione” vuole essere una semplificazione in quanto consentirà agli operatori del settore di poter qualificare tali residui come sottoprodotti in base alla normativa che disciplina le attività estrattive.
Il Regolamento, altresì, elimina l’obbligo di comunicazione preventiva all’autorità competente di ogni trasporto avente ad oggetto TRS qualificate sottoprodotti, generate nei cantieri di grandi dimensioni, obbligo attualmente previsto nella prima parte dell’allegato 6 al D.M. n. 161/2012.